Come ogni libera professione con un albo e uno statuto deontologico, anche l’avvocatura è sottoposta a delle regole che riguardano la pubblicità dello studio legale.

La pubblicità per avvocati non è vitata, ma deve sottostare ai requisiti di “verità, correttezza, trasparenza, segretezza e riservatezza”. La norma di riferimento è l’articolo 35 del Codice deontologico forense e riguarda il dovere di corretta informazione.

Appare evidente, quindi, come per gli avvocati la pubblicità si inquadri all’interno di un contesto informativo circa l’attività svolta dallo studio legale. 

Detto in altre parole, un avvocato può farsi pubblicità a condizione che questa riguardi il proprio titolo di studio, l’attività svolta, l’ordine di appartenenza e gli eventuali soci dello studio legale. Viceversa, la pubblicità per avvocati non può contenere: comparazioni con gli altri professionisti, informazioni equivoche, ingannevoli, denigratorie o riferimenti a titoli, funzioni o incarichi che non riguardano l’attività dello studio legale.

Approfondiamo insieme le norme di riferimento circa la pubblicità per avvocati e i modi migliori per promuovere la tua attività utilizzando gli strumenti del marketing per lo studio legale.

pubblicità avvocato

Avvocati e pubblicità: la normativa di rifermento

Come anticipato sopra, la normativa di riferimento circa la pubblicità per avvocati è l’articolo 35 del Codice deontologico, approvato dal Consiglio Nazionale Forense nella seduta del 22 gennaio 2016.

Tale articolo disciplina il dovere di corretta informazione, indipendentemente dal mezzo di comunicazione utilizzato, ed abroga i commi 9 e 10 circa il divieto di utilizzare siti terzi (ad esempio i social network) per fare pubblicità allo studio legale e l’impossibilità di fare riferimenti commerciali all’interno del proprio sito web.

Restano comunque vietati i banner pubblicitari e il limite di attenersi ai requisiti di verità, correttezza, trasparenza, segretezza e riservatezza.

Il professionista può, quindi, utilizzare qualsiasi mezzo per fare pubblicità allo studio legale, compreso il sito internet (proprietario o di terzi) e i social network, a condizione che il messaggio non sia comparativo,ingannevole, denigratorio o equivoco.

Con messaggio comparativo si intende qualsiasi tipo di riferimento alle attività dei colleghi, ivi compresi: promuovere i propri servizi mettendoli a confronto con quelli degli altri avvocati, screditare la concorrenza o creare confusione con messaggi volutamente equivoci.

La norma guarda quindi in una duplice direzione: da una parte tutelare il potenziale cliente da una pubblicità ingannevole e non veritiera, dall’altra salvaguardare il decoro della professione dalla lotta all’accaparramento della clientela.

Pubblicità avvocato:  cosa si può inserire sul sito internet

Secondo le linee guida dell’Ordine degli avvocati un sito web per avvocati deve contenere:

  • Tutte le informazioni fondamentali: generalità dell’avvocato, titoli di studio, attività svolte, ordine di appartenenza, ecc…;
  • I riferimenti a tutti i collaboratori indicati.
  • settori di esercizio e le materie di attività prevalente dello studio legale (purché attinenti, veritiere e non pleonastiche).

Tra le informazioni facoltative, sul sito internet dell’avvocato possono essere inseriti:

  • Fotografie, saggi, pubblicazioni e convegni;
  • Strumenti informativi come filmati, articoli di giornale e interviste (purché decorosi, sobri, pertinenti e non autocelebrativi).

Sono invece espressamente vietati:

  • Banner pubblicitari su siti terzi;
  • Argomenti di presentazioni eccessivamente autocelebrativi;
  • Comparazioni e/o denigrazione della concorrenza;
  • Riferimenti ai risultati raggiunti o alla percentuale di cause vinte;
  • Sconti o utilizzo della prestazione gratuita come strumento promozionale;
  • Raccolta dei dati personali senza un adeguamento alle normative italiane ed europee in ambito di cookie e privacy police.

Un buon sito web per lo studio legale deve, insomma, essere informativo e trasmettere un’immagine di competenza, professionalità e sicurezza.

Hai paura di sbagliare e vuoi affidarti a dei professionisti della comunicazione legaleContattaci, siamo specializzati nella realizzazione di siti per avvocati e nel web marketing per studi legali.

Pubblicità studio legale: come farla al meglio

La modifica all’articolo 35 ha chiaramente lo scopo di aprire nuovi canali comunicativi per la pubblicità dello studio legale, senza limitare la presenza sul web al solo sito internet.

In Italia ci sono più di 240mila avvocati, un numero altissimo se rapportato agli altri paesi europei; attraverso la pubblicità per avvocati puoi distinguerti dalla concorrenza nel rispetto del codice deontologico forense.

Ma come fare?

Il primo passo è quello di analizzare il mercato di riferimento per trovare la tua nicchia e distinguerti dalla concorrenza. Il marketing per avvocati ti viene in soccorso: attraverso gli strumenti del web marketing puoi posizionare il tuo sito internet per le parole chiavi più utili alla tua attività.

Ad esempio se sei un avvocato e operi a Roma è importante che i tuoi potenziali clienti ti trovino tra le prime posizioni quando digitano su Google la chiave “Avvocato Roma”.

È poi importante comunicare la tua competenza attraverso un contenuto che miri a informare il tuo pubblico e non si risolva in mera propaganda pubblicitaria.

La pubblicità per avvocato su internet è una buona soluzione perché:

  • Costa meno rispetto ai canali tradizionali (come televisione e stampa);
  • È misurabile;
  • Ti permette di creare contenuti informativi utili in grado di aumentare la tua popolarità, sia agli occhi di Google che degli utenti.

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